
Quando chiedere un consulto
Sperimentare una qualche forma di disagio o attraversare una situazione di crisi, sono esperienze che capita a tutti di vivere. Infatti, esistono molte situazioni esistenziali o relazionali che in qualche modo ci posso far “star male”.
Nei casi in cui tutte le soluzioni “non professionali” si sono rivelate inutili, il ricorso a un aiuto esterno è necessario e determinante per cercare di capire cosa sta accadendo nella nostra vita e, soprattutto, per trovare nuove e inesplorate soluzioni al nostro malessere.
Riconoscere un proprio momento di difficoltà vuol dire essere consapevoli di sé e sentire la necessità di trasformarli in risorse.
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Un incontro di ascolto può essere utile ogni qualvolta si abbia bisogno di sostegno per affrontare vissuti di difficoltà che possono riguardare:

ansia
Circa il 16-17% delle persone hanno avuto una manifestazione di ansia almeno una volta nella vita; il 5% della popolazione mondiale, con una prevalenza delle donne, soffrirebbe di ansia cronica.
Solo un terzo delle persone che soffrono d’ansia si rivolge ad un professionista della salute mentale. Questo eÌ€ dovuto al fatto che, spesso, i sintomi fisici dell’ansia inducono i pazienti a rivolgersi ad altre figure in campo sanitario come il medico di base, il cardiologo, il pneumologo, il gastroenterologo.
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Come si manifesta:
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Sensazioni
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trascorrere gran parte della tua giornata a preoccuparsi di qualcosa;
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sentirsi spesso nervoso, in apprensione, con la sensazione di stare per esplodere;
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sentirsi oppresso;
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difficoltà nel rilassarsi e “staccare la spina”;
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sperimentare sensazioni fisiche sgradevoli come le “farfalle” nello stomaco, tensione muscolare, vertigini o mancanza di respiro;
Sintomi fisici:
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Corpo teso / Dolori e contratture muscolari;
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senso di costrizione e oppressione al torace;
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stomaco in subbuglio;
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tremolio o formicolio;
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battito cardiaco accelerato / palpitazioni;
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respirazione veloce o più lenta del solito;
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difficoltà di concentrazione.
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insicurezza
L’esperienza dell’insicurezza eÌ€ una situazione che, normalmente, le persone possono trovarsi a vivere. Consiste in una sensazione di smarrimento e di dubbio riguardo a cioÌ€ che si pensa e che comporta un timore e una profonda indecisione nel prendere decisioni. Normalmente eÌ€ delimitata nel tempo e si manifesta in circostanze ben definite, quali eventi importanti della vita che comportano una nostra messa in discussione. In questi termini, l’insicurezza non costituisce un’evenienza dannosa, ma risulta essere utile per consentirci di
ponderare meglio le alternative in gioco nella decisione e, quindi, di scegliere meglio. L’insicurezza, tuttavia, puoÌ€ diventare uno zaino pesante. Ogni cosa risente di questo peso e, per di piuÌ€, molte cose non si riesce a farle proprio a causa di tale “zaino”. In questi casi l’insicurezza diventa un elemento disfunzionale nella nostra vita mentale, smettendo di essere legata
a una specifica situazione, e diventando persistente nel tempo.
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Come di manifesta:
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continua ricerca dell'appro-vazione degli altri;
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blocco dell'azione causato dalla paura di sbagliare;
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valutare sé stessi in confronto agli altri;
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confrontare la realtà della propria situazione o stato con una immagine ideale di perfezione.
pensieri ricorrenti
Se non adeguatamente affrontati, pensieri e comportamenti ricorrenti oltre a essere fonte di profonda angoscia, possono nel tempo interferire significativamente con la gestione delle attivitaÌ€ quotidiane, dal lavoro alle relazioni interpersonali, e creare profondi squilibri nella vita dell’individuo.
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Come si manifestano:​
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trascorrere gran parte della tua giornata con la preoccupazione di aver dimenticato di fare qualcosa
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Provare una esagerata paura di essere contaminato da germi o di essere contagiato
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Dedicare gran parte del tempo alla pulizia o a controllare di aver eseguito correttamente determinate attività
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Sentirsi inquieti o provare fastidio se gli oggetti non sono nel loro “posto giusto”
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Sperimentare regolarmente pensieri distruttivi o essre “perseguitati” da immagini
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Necessità di eseguire determina rituali per evitare la possibilità di eventi negativi
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Temere di essere ritenuti responsabili del verificarsi di un evento negativo e, per questo, svolgere determinate azioni più e più volte, per scongiurarlo.
umore basso
Molto spesso ci si sente giuÌ€. Essere tristi o avere l’umore basso rappresentano esperienze comuni nella vita delle persone e che non possono essere evitate. Infatti , quando qualcosa va storto nella propria vita - ad esempio, per via di problemi con il partner o con i gli, a causa di un conflitto con il proprio capo... - eÌ€ molto probabile con lo stato dell’umore sia basso. CosiÌ€, in queste circostanze, sentirsi tristi o irritati , avere poca voglia di vedere gli amici o essere scarsamente motivati a fare le cose che piacciono, eÌ€ una normale reazione che, in genere, sparisce nel giro di poco tempo (una o due settimane).
Se, invece, questo stato d’animo non si risolve spontaneamente e tende a peggiorare, allora si potrebbe cominciare a parlare di depressione.
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Come si manifesta:
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Sintomi somatici: hanno a che fare con le sensazioni siche e con il corpo, e posso, per esempio contemplare l’insonnia, un ridotto o aumentato appetito, una minor energia fisica;
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Sintomi cognitivi: che comportano pensieri come quelli relativi alla mancanza di valore personale, di inadeguatezza, di isolamento, di morte;
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Sintomi emotivi: caratteriz-zati da sentimenti di tristezza, di ansia, di disperazione;
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Sintomi comportamentali: come restare nel letto, il non uscire, l’evitamento delle persone, il pianto immotivato.